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Abbinare il vino al cibo: i consigli base della scuola italiana

Tradizione, struttura, profumo, stagionalità… e tanto altro ancora! Sono tantissime le caratteristiche da considerare quando si sceglie un vino da portare a tavola, per abbinarlo a un piatto o a qualche stuzzichino.

Vuoi fare bella figura alla prossima cena ma non sai da dove partire? Ecco alcuni consigli utili, per iniziare a orientarti nello sconfinato mondo dei vini, secondo la filosofia di pensiero della scuola italiana.

Abbinare per tradizione

La tradizione è uno dei caratteri fondamentali della cultura enogastronomica italiana. Spesso si scelgono quindi abbinamenti tipici e basati sulla provenienza di vino e ingredienti o piatto. Qualche esempio? La costata alla fiorentina con il Chianti, i vincisgrassi marchigiani con il Rosso Conero o il purceddu con il Cannonau.

Abbinamento per discordanza

È chiamato anche metodo per contrasto o contrapposizione. Come funziona? Potremmo identificarlo come “gli opposti si attraggono”. L’obiettivo in questo caso è creare un equilibrio nel palato, facendo in modo che le caratteristiche del vino compensino gli squilibri del cibo e viceversa. Una bollicina sarà in questo modo abbinata a un fritto, un vino con una buona tannicità (che “asciuga la bocca”) con un piatto succulento e un calice con note zuccherine sarà servito con una pietanza amarognola.

Abbinamento per concordanza

Al contrario del precedente, questo metodo prevede che il vino assecondi le caratteristiche del piatto, principalmente in termini di dolcezza, aromaticità o persistenza.

Il caso tipico? Vino dolce come accompagnamento del dessert. Ma anche un vino leggero con un piatto molto delicato, o un vino strutturato con un piatto molto ricco. L’importante in questi casi è che il sapore del vino non copra quello del piatto o – al contrario – si “perda”, senza poterne gustare l’aroma.

Tutto qui? Ovviamente no. Le tipologie di vino sono infinite e i gusti personali e la creatività spesso incidono sull’abbinamento a un piatto. Senza tener conto dei cosiddetti “abbinamenti difficili”, con alimenti particolari o combinazioni di ingredienti in grado di creare più di un grattacapo.

Ci vogliono tanta pazienza, sperimentazione e un po’ di studio.

Su una cosa però siamo certi: avere un bel set di calici a disposizione è già un passo avanti!